Letterato e uomo politico italiano.
Figlio di Tito Vespasiano, appartenne al ramo ferrararese della famiglia
fiorentina degli Strozzi. Allievo di A. Manuzio, divenne latinista di
prim'ordine. Tito Vespasiano lo associò giovanissimo nel governo,
affidandogli la mansione di giudice dei Dodici Savi, la più alta carica
dello Stato che tenne da solo alla morte del padre fino al 1506, quando fu
costretto a lasciarla. Fu amico di L. Ariosto e venne citato dal P. Bembo nelle
Prose della volgar lingua quale strenuo difensore del latino. A. Manuzio
nel 1513 pubblicò le sue
Elegie latine e quelle del padre, in una
delle più pregiate edizioni della sua tipografia. Morì assassinato
(Ferrara 1473-1508).